Saturday, August 6, 2016

I miei primi tre anni

Il 28 Luglio ho festeggiato i miei primi tre anni qui.
Mi sono appisolata un attimo e quando mi sono svegliata mi sono ritrovata con trentasei mesi di nuova vita. Una serie di cose mai pensate o immaginate prima, cose belle e cose meno belle. Bei ricordi che già custodisco gelosamente nel cuore, avventure che mi hanno sorpresa, mille dubbi ancora da risolvere, nozioni che mi faranno comodo in futuro. Tre anni di vita condivisa con mio marito, finalmente! Burocrazia che sembrava incomprensibile e impossibile da risolvere ora mi fa il solletico. Potrei scrivere una guida per immigrati negli States.
Ho avuto modo anche di "assaggiare"questa cultura, questo mondo pieno di difetti ma con tantissimi pregi che inizio adesso ad apprezzare. Dico assaggiare perché tre anni possono sembrare un pò ma non sono nulla. Ho ancora molte cose da imparare e fare mie, sto ancora facendo pratica. Devo ancora capire come si costruisce una vera amicizia da queste parti o come non incazzarsi quando mi arrivano le fatture di questo o quel medico anche con la copertura dell'associazione.
Insomma, ho pensato molto ultimamente alla mia nuova vita qui e queste sono le mie "profonde riflessioni filosofiche". Tutte basate su fatti realmente accaduti. Alcune mettono in evidenza gli aspetti che amo degli americani e altre quelli negativi.

1. Negli Stati Uniti non si trovano dei semplicissimi sottovasi. Avete presente quelli di plastica marrone? Ecco, sono oggetti sconosciuti. Non esistono, non si trovano. Due amiche italiane qua me ne hanno parlato e la stessa cosa è successa anche a me quando ne ho avuto bisogno. Quindi se volete iniziare un nuovo business qui iniziate ad esportare sottovasi di plastica marroni di diverse forme e dimensioni.
2. Andare ad eventi quali concerti, teatro, cinema...è quasi inaccessibile. In Italia ci lamentiamo che un biglietto può costare fino a settanta euro quando qui parte da settanta dollari, se ti va bene. Io ho visto Madonna in concerto ( regalo per il mio compleanno da parte di mio marito) seduta a mezzo chilometro dal palco alla modica cifra di centotrenta dollari. Il biglietto più economico. Ultima fila in alto del palazzetto. Due file sotto giù costava già almeno cinquanta dollari in più. Credo che il prossimo concerto sarà nel 2018. Peccato, perché da Boston ci passano artisti e band fantastiche.
3. Ti ammali di un qualsiasi virus stagionale o altro? C'è una sola cosa da fare. Una bella zuppa di pollo, rigorosamente in lattina, e una bomba atomica di ibuprofene e tutto passa. Oppure una bella botta di paracetamolo. Perché non è normale come il nostro, da 500 per dolori minimi e da 1000 per la febbre. No, qui ti basta quello da 325 e sei pronto per la maratona di Boston. E arrivi magari fino a New York. È un mistero per me la magica sostanza che lo rende così forte.
4. Amici e parenti mi prendono per il culo per il bidèt in casa. Sghignazzano e fanno domande poco brillanti sul suo uso. Prendetemi pure per il culo, amici miei. Ma sappiate che lo trovate pulito! Non come il vostro "pulito" con le salviette umidificate... E qui mi fermo che è meglio!
5. A questo popolo invidio l'entusiasmo e l'ottimismo. Qualsiasi cosa facciano la fanno convinti di arrivare fino in fondo, ci credono, si impegnano per la massima resa e lo fanno sempre con ottimismo. Non mettono in conto un fallimento, loro devono sempre riuscire in ciò che fanno. A volte li trovo troppo severi con sé stessi altre vorrei essere come loro. Io invece sono miss pessimismo, ogni anno vinco il primo premio e non mi smuovo dal trono manco con le testate. L'americano che ho  sposato è così. A volte lo vorrei trascinare nel mio buco nero fatto di pessimismo e piagnistei ma lui, con la pelle a stelle e strisce, non ci sta e ovviamente tira dritto con il suo pensiero positivo.
6. Gli americani sono i primi della classe anche in fatto di accoglienza. Ti fanno festa in un modo imbarazzante specialmente se sei Italiano con tanto di tappeto rosso ed elogio della tua italianità.
7. Si sanno vendere. Sanno rendere la loro più piccola esperienza o conoscenza come qualcosa di mai visto prima. Sono bravi a presentarsi con la loro bella valigetta di nozioni che sembrano tutti arrivati dalla Nasa quando magari  si parla semplicemente di noccioline e acqua con le bollicine. Sanno anche vendere. Hanno questa capacità di far apparire tutto convenente e come un'offerta imperdibile e te ci caschi come una pera cotta.
8. Mi piace che non hanno alcuna vergogna della ricchezza acquisita o di buone posizioni lavorative ottenute nel tempo e che agli occhi degli altri appaiano come esempi e non come furbetti. Noi italiani tendiamo ad invidiare chi se la passa meglio di noi commentando  acidamente e facendo stupide assunzioni. Loro semplicemente dicono : Good for her, she deserves it!. Buon per lei, se lo merita. 
9. Ai funerali e ai matrimoni una sola regola: distruggersi di alcool. Sempre con il loro entusiasmo e questo fare oltre modo positivo si presentano ai funerali sorridenti.                                            
Giustificano la sbronza dicendo che stanno onorando il defunto, la sua vita terrena e questo suo nuovo viaggio. Niente tristezza, solo super alcolici e questo evento, che per noi è il più triste ai quali si possa partecipare, diventa l'occasione per rivedere parenti persi di vista e per scambiarsi aneddoti divertenti. Ore ed ore a chiacchierare e ridere di gusto. Stessa storia ai matrimoni. Forse peggio perché qui ogni inibizione viene dimenticata nel limbo alcolico. Se non bevi sei la sfigata della festa. Io, praticamente astemia mi sono sentita dire: "Come fai a divertirti se non bevi?". Come ho sempre fatto, tesoro. Mai  bevuto e mi sono sempre divertita anche quando ero una giovane donzella protagonista delle notti fiorentine stellate più belle della mia vita.
10. Militari e mamme sono i super eroi di questo paese. Le mamme forse più dei militari, per quello che ho visto io. Soprattutto quelle che stanno a casa perché per qualche ragione non sono rientrate a lavoro. Su di loro la responsabilità del futuro dei figli e del futuro dell'umanità intera. Comunque una cosa l'ho imparata a riguardo. Mai mettersi contro una di loro, mai chiederle perché non sia rientrata a lavoro. Fucilazione immediata e cancellazione del tuo numero. 
11. L'avevo già detto e lo ridico: il customer care americano non lo batte nessuno. Il cliente ha davvero sempre, sempre ragione anche se ti sputa in un occhio e ti riporta in negozio un abito usato e puzzolente di sudore ma ti dice che lo restituisce solo perché non le piace il colore. È fantastico per me che vengo dall'Italia , paese dove non esiste la restituzione del credito o il diritto al recesso senza prima essere passati dal tribunale. 
12. Se avete figli in estate possono partecipare ad ogni tipo di Camp. Non ci sono solo quelli sportivi oppure quelli per imparare le lingue o la botanica ma anche quelli per principesse. Sì, i Princess Camp. Giuro, conosco una bambina che vi ha partecipato. 
13. Gli americani quando starnutiscono o tossiscono si coprono naso e bocca con l'incavo del gomito e così si vendono spesso in giro brutte macchie su cappotti o maglie. Le mani non si usano perché  poi si potrebbe premere un tasto dell'ascensore e contaminare i prossimi ventidue piani.
14.Ci sono persone che tengono una temperatura costante in casa di quindici gradi. Tutto l'anno. Il che vuol dire morire assiderati in casa di amici a febbraio quando qui fuori ci sono due metri di neve. Oppure tenere il piumino in borsa in pieno luglio per non prendere una polmonite quando entri in casa loro a causa della differenza con l'esterno.
15. Poi ci sono anche coloro che vivono sigillati in casa , non aprono mai le finestre e lo senti quando capiti da loro. Nemmeno se in casa c'è un bambino con un virus gastrointestinale è consentito cambiare aria. Meglio usare spray antibatterici o salviette su ogni superficie e magari anche quelli liquidi potenti per le mani che bruciano la pelle "ma uccidono anche lo Zika Virus". Eh, sì te che ci credi.
16. La notte di Pasqua fa visita ai bambini il "Coniglione Pasquale". Lascia loro nascosti tanti ovetti di plastica con regalino e caramelle. Ma lui è brutto e fa paura. Allora meglio solo le uova giganti di cioccolata che il giorno dopo spariscono perché la mamma ti sequestra il tutto per farci torte di cioccolata per i prossimi otto mesi. 
17. Qui si trova qualsiasi cosa, tutte le cose che si trovano su Pinterest non sono fantascienza o fotomontaggi. Esistono e si trovano in negozi a portata di mano. Eccetto i sottovasi (vs punto 1) e sacchi di plastica trasparente per proteggere i capi di abbigliamento da appendere nell'armadio. Vi ho appena suggerito un'altra idea imprenditoriale se avete fondi da investire negli Stati Uniti. Prego.
18. L'assistenza sanitaria sucks, o come si dice dalle mie parti "fa cacare". Sì, trovi centri medici d'eccellenza ma devi sempre sperare di stare bene e non averne bisogno. Perché tanto tanto hai un'emergenza e ti ritrovi in sala operatoria nel giro di due ore, allora sonno mazzate. Pur avendo una decente copertura assicurativa che paghiamo profumatamente ogni mese, ho pianto per ore quando mi sono arrivate fatture da mille dollari l'una. Piangevo e ci piango ancora per l'ingiustizia che rappresentano. Il diritto alla salute non esiste. Non è un concetto che gli americani sono pronti a fare proprio e non sono pronti alla sua condivisione e a renderlo accessibile a tutti. Mi viene la nausea se ci penso. Perchè un paese così evoluto ancora non ha capito i diritti elementari e di base dei suoi cittadini?
19. Pulire la casa non serve. L'americano medio ti dice che lavora tutta la settimana e che è giusto investire il suo tempo nell'ozio e nei vizi quindi perché perdere tempo a pulire casa? Io che lo faccio sono considerata poco normale e loro non si vergognano ad accogliermi nelle loro case diciamo "poco pulite" per essere gentili. 
20. I bambini americani sono avvolti da meno ansia dei nostri. Sono bambini che non hanno paura, certo alcuni sono più timidi e cauti altri più estroversi e avventurosi. Come tutti i bambini del mondo del resto ma non hanno l'ansia di "correre senza sudare", "mangia un altro pezzettino, fallo per mamma", "mettiti il cappello,sciarpa e coperta elettrica per andare al parco"... Se un giorno fossi mamma anche io spero almeno di imparare almeno questo dalle mamme americane che frequento. Vorrei dare al mio bambino lo spazio fisico ed emotivo per renderlo autonomo ma con la consapevolezza di una base alla quale far sempre riferimento.
21. Questa la sapete ma a me ancora sconvolge. Il ghiaccio si compra là supermercato. Se hai organizzato un party a casa, con almeno trenta invitati non puoi fondere il frigo a fare ghiaccio in continuazione allora vai al supermercato e ne compri qualche chilo. Sacchi enormi di cubi di ghiaccio che di solito poi rovesciano in grandi tinozze (come quelle per mettere i piedi a bagno!) o enormi frigoriferi da spiaggia. Ovviamente le bibite dentro a ghiacciare ben bene fino a farti venire una congestione quando le bevi. 
22. Sarebbe cosa buona e giusta che i bambini a cinque anni sapessero già scrivere e leggere. Poco importa se non sanno come relazionarsi tra loro. Non sono visti di buon occhio se sono un pò indietro nel segno grafico o nella lettura. A me fanno tenerezza. 
23. Gli accappatoi non esistono. Io me lo sono portato dall'Italia perché qui non li trovavo e la cosa che ci si avvicina di più sono le vestaglie di spugna le che americane tengono in casa. 
24. Una volta che si tolgono la vestaglia da sopra il pigiama si mettono un bel mollettoni rosa in capo e con il pigiamo indosso iniziano la loro giornata. Non tra le mura di casa ben nascoste, fuori. Squadre di pigiamate al mattino portano i figli a scuola e vanno a fare spesa. Le più cool poi aggiungono una bella infradito di gomma anche se è marzo.
25. Il raffreddore non si prende per via di un colpa d'aria tremendo perché l'aria condizionata è accesa ovunque e tutto l'anno ma a cause delle allergie primaverili, estive e autunnali. Tutti sono allergici, tutti si stordiscono di antistaminici da banco. Si trovano confezioni da 365 pasticche così da coprire un anno intero. E pensare che una volta ho dovuto pregare il mio dottore italiano per farmi fare una ricetta per un antistaminico che non avevo mai preso prima dei trent'anni. 
26. Per la serie "Quel che mio è mio e quel che è tuo è mio!".  Capita di invitare amici a cena e che questi mi chiedano cosa possano portare. Di solito suggerisco una bottiglia di vino o il dessert. Si presentano a casa con qualcosa da bere o una torta o dei pasticcini. Se è il nostro giorno fortunato la bottiglia arriva bella nuova e intonsa e il dolce appena sfornato altrimenti capita che la bottiglia sia già aperta perché "l'ho aperta ieri sera ma non la volevo buttare". Oppure mezza torta perché "ne ho fatta troppa, non volevo buttarla". Oppure a fine serata l'ospite chiede indietro ciò che ti ha portato perché qui il senso del possesso di qualsiasi cosa è forte, non si tratta del dono per ringraziare l'invito a cena. Il concetto è ben diverso: ti porto questa torta, mi appartiene, non te la dono, non devo ringraziarti di un bel niente, l'ho condivisa con te ma si chiama Pietro quindi torna indietro!. 
27. Le albicocche sono tristi.
28. C'è gente che vota Trump, esistono davvero e sono ovunque. Io ho paura, sinceramente. Meglio mi sbrighi a prendere la cittadinanza così tra quattro anni voto per il secondo mandato della Clinton.





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